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Il nuovo ISEE e i suoi problemi

iseeQuesto breve contributo era anch’esso in previsione, poi altri problemi (ZTL) sono sopraggiunti… La risposta del sindaco all’interrogazione è visibile nella sezione “Attività istituzionale”

Tra le tante riforme che dovrebbero rivoltare questo paese come un calzino, c’è anche il nuovo calcolo dell’Isee, introdotto con il D.P.C. del 5 dicembre 2013 n. 159 e operativo dal primo gennaio del 2015. Molti, bontà loro, ignorano cosa sia e cosa comporti un cambiamento nel calcolo dei suoi parametri, per questo motivo la riforma è passata più o meno sotto silenzio.

L’Indicatore della situazione economica equivalente, ISEE appunto, nasce nel 1998 per definire la situazione economica di un cittadino e del suo nucleo familiare. Tale indicatore è utilizzato dalla PA per riconoscere il diritto a godere di prestazioni sociali o assistenziali agevolate di varia natura. Il nuovo calcolo dell’ ISEE considera reddito qualsiasi supporto in denaro che lo Stato eroga, inclusi quelli per la rimozione degli “ostacoli di ordine economico e sociale” (art. 3 della Costituzione). Parliamo, per intenderci, di tutte le somme fino ad ora fiscalmente esenti, come le pensioni di invalidità, le indennità di accompagnamento, l’assistenza domiciliare, gli assegni di cura, le agevolazioni economiche per il trasporto di disabili, le pensioni sociali e di guerra, gli assegni di mantenimento, le borse di studio corrisposte a studenti universitari ecc… In somma sintesi, ogni contributo che dovrebbe portare ad appianare le diseguaglianze sociali ed economiche verrà valutato dall’ente preposto a fornire un servizio o una prestazione sociale, e rappresenterà spesso una discriminante per goderne in futuro. Una riforma nel solco di chi in passato affermava di difendere le classi sociali deboli? Lasciamo giudicare al lettore.

Come succede spesso in questo paese, le lacune della politica sono state colmate, almeno parzialmente, dalla magistratura: a seguito di alcuni ricorsi, il “Nuovo ISEE” è stato annullato, in alcune parti, dal TAR del Lazio, con tre sentenze dell’11 febbraio 2015 (Sez. I, n. 2454/15, n. 2458/15 e n. 2459/15); in particolare sono state cassate varie norme che modificavano la base di calcolo dell’ISEE per le prestazioni agevolate di natura socio-sanitaria.

Il Governo ha fatto ricorso, rigettato, però, dal Consiglio di Stato, che ha ricordato il senso che l’articolo 3 della Costituzione attribuisce a certi vantaggi economici, i quali non possono, quindi, essere considerati negativamente per godere di qualsivoglia ulteriore facilitazione.

Alla luce di tutto questo, il Movimento 5 Stelle, in diversi ambiti territoriali, tra i quali il nostro, ha voluto, tramite una serie di interpellanze, invitare alla prudenza. Vogliamo sperare che per affrontare il disagio sociale crescente di molte famiglie, non si giochi sulla pelle di chi in passato ha goduto di aiuti ed agevolazioni.

Nello stesso Partito Democratico non tutti sono convinti della bontà di questa riforma: ad esempio vogliamo citare una mozione del 16 marzo 2016 presentata dal Consigliere del Comune di Genova Cristina Lodi, volta a rimandare l’applicazione della nuova disciplina per la determinazione dell’ISEE e a impegnare l’amministrazione a dare l’avvio a una fase transitoria, in attesa di indicazioni da parte del Governo. Speriamo tutti in nuove indicazioni… speriamo.